Il Saluto di un Angelo
San Giorgio su Legnano, 5 giugno 2011: siamo al terzo turno della fase regionale del CIS Under 16. Vedo Marta Consalvi dell’Excelsior Bergamo con la faccia piena di lacrime. Penso che qualche suo piccolo scacchista abbia perso e che lei, materna e protettiva come sempre, stia soffrendo per lui. Ma mi sbaglio. Disperata, mi dice che Lucas Luizaga è in coma dopo un arresto cardiaco subìto durante una partita di calcio. La prognosi è infausta. Alle ore 17:30 l’annuncio è ufficiale: il cuore di Lucas ha cessato di battere. Prima della cerimonia di premiazione del CIS, Alberto Meraviglia ricorda questo dolce e forte ragazzo di Bergamo, nato da genitori sudamericani e cresciuto scacchisticamente nelle file dei giovani dell’Excelsior. Con chi ha avuto la fortuna di conoscerlo condivido alcuni ricordi. A chi non ha avuto questa fortuna li offro perché comprenda chi era.
GSS, Cesano Boscone, fase regionale, 2005: scontro all’ultimo turno fra la squadra del Gonzaga e la squadra dell’Alberico da Rosciate. Militano nella squadra di Milano, fra gli altri, un Luca Rossini di dieci anni ed uno Stefano Ramella di otto e nella squadra di Bergamo c’è Lucas che di anni ne ha dieci. E’ un bimbo moro, dallo sguardo dolce che indossa un paio di occhiali che lo rendono serio e maturo. Ma serio e maturo lo è per davvero. L’incontro volge a favore dell’Istituto milanese che vince il titolo regionale. Lucas è dolce, sportivo, si complimenta con tutti i suoi avversari, sorride. Due mesi dopo, alla finale nazionale di Courmayeur, Lucas si prende la rivincita: nello scontro diretto, i Bergamaschi piegano i Milanesi e si collocano al sesto posto assoluto. Ma Lucas non esulta in modo smodato: sorride e si complimenta ancora con gli avversari. Cesano Maderno, Campionato Regionale individuale, stesso anno a giugno. Lucas ritrova l’avversario Luca Rossini. Lucas è un giocatore molto forte, Rossini è mediocre e intimidito. Lucas gli va incontro, lo saluta, gli chiede di giocare un’amichevole, gli dà dei consigli. Al primo turno di gioco, Lucas liquida facilmente l’avversario e poi va a sedersi accanto a Luca. Lo guarda, segue la sua partita, in silenzio. Nessun suggerimento, nessun segnale ammiccante: troppo corretto è, per poterlo fare. Ma, ad ogni mossa azzeccata del suo quasi omonimo milanese, il viso di Lucas si apre ad un grande sorriso e questo dà forza e sicurezza a Luca che prosegue il suo campionato con più serenità. Cesano Maderno, Campionato Regionale individuale, 2008: sotto la Zigurrat, Lucas si sta giocando il titolo nell’Under 14. All’ultimo turno – non credo ai miei occhi – sacrifica la sua vittoria a favore di un compagno di squadra dell’Excelsior. Lo avvicino, esterrefatta: “Ma, Lucas, se avessi vinto, il titolo regionale sarebbe stato tuo! Perchè hai abbandonato la partita?” e Lucas mi guarda con i suoi occhioni scuri e profondi e, con una dolcezza che non dimenticherò mai, mi dice: “Volevo che lui si qualificasse ai Campionati Nazionali. Io ero già qualificato….” e io, sempre più esterrefatta: “Ma hai rinunciato ad un titolo di Campione Regionale!….” e Lucas, con un sorriso che non dimenticherò mai: “A quello non tengo molto: era più importante che il mio compagno si qualificasse.” Questo era ed è Lucas Luizaga. A chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, di parlargli, di guardare quei suoi occhi neri profondi, resterà per sempre il ricordo di un angelo che amava giocare a scacchi, che sapeva vincere da campione ma che preferiva donare il suo talento per aiutare gli amici ed i compagni. Terribile la notizia della tua scomparsa, dolce Lucas. Eppure, per lasciarci, hai scelto un giorno in cui tanti ragazzi come te erano riuniti per giocare a scacchi. Andandotene oggi, è stato come se tu abbia voluto passare a salutarci tutti, a sorriderci e a guardarci un’ultima volta. Abbiamo pensato a te, parlato di te, pianto per te. La tua brevissima vita non è passata invano perchè ha lasciato il profumo dell’amore che un ragazzo dolce e gentile sapeva dare. Lo stesso amore che tutti coloro che ti hanno conosciuto hanno provato nel cuore per te. Buon gioco, Lucas…