Accademia Scacchi Milano

Gli scacchi nel cuore di Milano

Resoconti agonistica giovanile

Acqui Terme: un bilancio poco tecnico

premiazione_secondo_postoAccademia è vice campione d’Italia. E’ accaduto ad Acqui Terme, all’edizione 2011 del CIS Under 16. Siamo ancora frastornati. Eravamo terzi in ranking ed abbiamo superato anche i simpatici amici di Barletta. Quattro nostri fantastici ragazzi hanno scalato la vetta. Non sono famosi come altri coetanei nell’ambiente, non vengono premiati con borse di studio o con stage gratuiti e speciali ma lavorano sodo, giocano tornei impegnativi, studiano scacchi da soli, aderiscono al progetto importante ma casalingo del Maestro Mario Lanzani e, al CIS, vincono cinque incontri su sei affrontando la squadra inavvicinabile (L’Arrocco, un gigante costruito con giovani campioni formidabili) senza timori reverenziali.

Massimiliano (secondo fra le prime scacchiere), Simone, Beniamino (migliore terza scacchiera) e Jacopo (migliore quarta) partono bene e finiscono benissimo. Ma lasciatemi raccontare una storia che sa di gioventù sana e normale. Siamo alla sera di lunedì. L’indomani Accademia Azzurra affronterà l’Excelsior BG, amici ma avversari storici ed ostici, ben guidati e bene istruiti dal M Alessio Valsecchi. Porto sincero affetto e grande rispetto per questi quattro ragazzi bergamaschi e conosco Sara e Silvia da quando sono nate (scacchisticamente parlando). Azzurra è seconda in classifica provvisoria e sa che l’indomani si giocherà l’intero torneo. I ragazzi di Bergamo si ritirano presto, per riposare o per studiare le partite del giorno dopo. I nostri…..accidenti! c’è un bel semilampo a 10 minuti, organizzato in sala gioco…più di cinquanta iscritti…come resistere? Evvai! Tutti iscritti, Azzurri, Verdi e persino i piccolini della Blu (è nostro il giocatore più giovane: Daniele, cinque anni!). Si giocano sette turni e ci si batte fino a mezzanotte e mezza. Ci si diverte, si ride, ci si tirano addosso i pezzi (come dice sempre Ravagnati) e si vince anche (Miracola secondo assoluto e Brociner primo degli Under 16). Però, ci si ritira in camera alla una di notte…e solo perché c’è una Fiorenza angosciata che spinge i ragazzi (e le ragazze) dentro le porte delle rispettive camere. Eppure, al mattino, i quattro Azzurri siedono alle scacchiere come se nulla fosse e battono gli amici di Bergamo e consolidano la seconda posizione in classifica. Vice campioni d’Italia e prima squadra “fatta in casa” come sottolinea Jacopo. Fatta in casa per davvero, accidenti! Fatta in casa come la pasta fresca e, quindi, buona per definizione. Fatta in casa a Corsico con Walter (ho ricordi di un Motola così piccino che doveva giocare in ginocchio sulla seggiola per arrivare alla scacchiera e di un Miracola che temeva di avere cominciato troppo tardi per poter diventare bravo davvero…ed aveva 11 anni!) e fatta in Accademia  (ho ricordi di un Reale di nove anni, quando era seguito da Leopardi che se lo portava in tram ad ogni torneo possibile ed immaginabile) o nelle scuole seguite da Accademia (ho ricordo di un Benny con i ricciolini che seguiva il corso di Luigi Priori alla Sally Maier e che vinceva i CIG a Corsico reggendo coppe più grandi di lui). Il torneo è filato tanto liscio da lasciare al perfetto coach Leopardi persino l’impressione che ai ragazzi importasse poco di essere stati tanto bravi. Ma così non è: consapevoli dei loro mezzi, hanno lottato concentrati e determinati per quattro giorni ed hanno accolto il successo con la consueta serietà e semplicità. Ma quale può essere la vera forza di un Circolo che piazza una squadra fatta in casa al secondo posto fra i Circoli d’Italia? Io non azzardo il segreto, non colgo la magia ma osservo i fatti. Accademia qualifica tre squadre ai Nazionali e tre squadre giocano: una rischia di vincere, una si assesta in posizione di mezzo ed una si piazza fra le ultime. Ma la squadra che martedì 1 novembre ha chiuso in 12° posizione (la Verde: Coppola, Miracola G., D’Avino e Cerutti) sarà quella che il prossimo anno lotterà in vetta alla classifica e i piccoli (i Blu: Gerosa, Valdettaro, Iacopini, Lunghi, Nordio e Cristofani) che lunedì 31 ottobre hanno vinto il premio per aver schierato più NC e nati oltre il 2000 di tutti, il prossimo anno lotteranno attorno alla decima posizione. E nella squadretta dei piccoli milita un ricciolino di sette anni che vince una partita (con grande intelligenza) e ne patta un’altra. E nessuno di noi si chiede se sia giusto portare un bimbo tanto piccolo a prender mazzate ad una finale nazionale. Anzi, è il bimbo stesso a non porsi il problema perché Samuele esce dall’esperienza di Acqui con tanti amici in più e con la consapevolezza di far parte anche lui di un mondo divertente e stimolante: c’è la campionessa di Napoli che lo batte ma lo loda e lo invita ad andarla a trovare; c’è la dolce Maria di Valle Mosso che va a vedere le sue partite e che fa il tifo per lui; ci sono i compagni di squadra più grandi che lo incoraggiano e che lo rispettano già. I nostri piccoli fanno esperienza, crescono, respirano l’atmosfera di un Campionato Nazionale. Sono le nostre basi, sono il nostro futuro. Noi INVESTIAMO sui nostri ragazzi: fatica, emozioni, affetto. Ecco perché soffriamo tanto quando se ne vanno… E le famiglie? Parlo spesso dei genitori di Accademia. Per me sono parte integrante del lavoro che si compie a favore dei ragazzi. I genitori SONO Accademia. Non solo si fidano di noi ma ci aiutano, ci affiancano, ci consigliano. Nulla si farebbe senza di loro. C’è sinergia, c’è accordo, c’è dialogo. Siamo davvero una squadra. Martedì, sul quel podio ideale, insieme a Max, Simo, Benny e Jaco, c’eravamo tutti. Ed è semplicemente questo, il grande segreto di Accademia.

E adesso? E adesso, tutti insieme a fare un tifo indiavolato per Francesco Rambaldi che parteciperà a breve al Campionato del Mondo. Saremo tutti là con lui, secondo la migliore consuetudine di Accademia e dei suoi ragazzi.

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