Mosse invisibili
Che cos’è che rende “invisibili” certe mosse? Immagino che tutti sappiate di cosa sto parlando: “perché non hai giocato Cxf7?”, chiede l’amico. E voi: “perché non l’ho proprio vista!”.
A noi polli succede continuamente, ma non solo a noi. Ho l’impressione che l’inconscio (o il diavolo, se odiate la psicanalisi) ci metta lo zampino forse più spesso di quel che pensiamo, a meno che non si tratti di una comoda scusa, di quelle che anche noi scacchisti, con buona pace di Primo Levi, siamo bravissimi a escogitare.
Che c’entra Primo Levi? Come, non sapete che ha scritto un racconto breve intitolato “Gli scacchisti irritabili”, in cui accomuna scacchisti, poeti e tennisti nella categoria dei “privi di pretesti”? Lo ignoravo anch’io fino a quando un amico me lo ha segnalato. Cercatevelo in rete e leggete il seguito nel pdf allegato (che riporta per comodità anche questo incipit).