Riflessioni di un Giocatore di Scacchi sul nobil Gioco
Introduzione. Le partite dei grandi giocatori di scacchi possono trasmetterci utili insegnamenti sul piano del gioco, quando uno sappia riconoscere il linguaggio delle mosse e lo stile dell’avversario. Uno dei principali requisiti per perfezionarsi nel gioco degli scacchi è un’analisi critica delle proprie sconfitte.
Capablanca ha scritto in “My Chess Career”: “Alla maggior parte dei giocatori non piace perdere e considera la sconfitta come qualcosa di vergognoso. Questa è un’attitudine sbagliata. Coloro che desiderano migliorarsi devono considerare le proprie sconfitte come lezioni ed imparare cosa evitare in futuro”. [1] Studiando le partite dei campioni desideriamo capire le ragioni delle loro sconfitte, i loro errori e le loro eventuali sviste. Avevo descritto in precedenza i vari tipi di errori che si fanno durante le partite ed avevo considerato errori inerenti a fenomeni mentali e psicologici, piuttosto che quelli di natura tattica o tecnica, dovuti a un’imprecisa valutazione della posizione sulla scacchiera.[2] Nell’articolo verranno presentate alcune partite giocate in tornei internazionali o per corrispondenza, per rintracciarne i momenti critici e le cause di sconfitta. Le partite per corrispondenza sembrano piuttosto interessanti poiché, in linea di principio, dovrebbero essere più corrette e presentare una quasi totale assenza di sviste o di errori macroscopici. Presenterò anche tre mie partite per corrispondenza, con le analisi di Fritz13, inframmezzate alle partite ufficiali in modo da rendere più varia la trattazione dell’argomento. Queste partite costituiscono una mia riflessione personale e non hanno alcuna pretesa di confrontarsi col livello di gioco dei vari campioni.
(Alleghiamo l’intero testo del saggio di Ivano in formato pdf ed auguriamo una buona lettura a tutti gli appassionati di scacchi e di cultura).