La Challenge Italia Giovani va in pensione
La Challenge Italia Giovani, così come fu concepita nel 1996 (nella foto, un torneo Challenge del 1998 a Corsico) da Walter Ravagnati, Gianpietro Pagnoncelli e Valdo Eynard, va in pensione. Chiude i battenti e cede il posto ad una nuova edizione dalle caratteristiche più istituzionali e meno promozionali. Cambia radicalmente la gestione e cambia il responsabile: viene messo in pensione Ravagnati, collaboratore del CRL troppo indipendente e troppo scomodo, e la palla passa a Nicola Pino. La mole di lavoro enorme che Walter ha svolto in 18 (diciotto!!!) anni con passione e dedizione aveva come scopo ultimo la promozione dell’attività giovanile di base, rendendola visibile e dando la possibilità di valutare la crescita individuale di ciascun ragazzo, giorno per giorno.
La Challenge che viene seppellita adesso era una creatura quanto mai viva e radicata nel tessuto scacchistico della Lombardia giovane. Ma, proprio perchè svolto con competenza e passione, il mastodontico lavoro di 18 anni di statistiche, classifiche, sfide (Challenge significa proprio questo) e raccolta di dati sulla crescita del movimento giovanile non sarà dimenticato e non andrà perduto. Campioni come i fratelli Brunello, i fratelli Rombaldoni, Luca Moroni Jr e giocatori titolati (MF) come Angelo Damia e Pierdario Pace sono transitati dalla Challenge, vi hanno mosso i primi (fantastici) passi, ne hanno vinto edizioni ormai lontane e si sono messi in luce per i loro reali meriti tecnici. La Challenge era un circo, straripante di informazioni ed aderentissimo alla realtà, perchè basato su un campione statistico enorme che poche persone – a mio giudizio – avrebbero avuto le capacità e la volontà di gestire. Appassionava (ed informava) istruttori, genitori e ragazzi con puntualità e precisione. Non è un’eredità facile da gestire, non per come eravamo abituati (e certamente viziati) ad usarla, a consultarla e a vederla per come appariva: un meccanismo attivo di stimolo alla crescita dei giovani. La nuova Challenge si affaccia alla ribalta come uno strumento che manca di attività propositiva e che si limita a prendere in conto le gare stabilite dai regolamenti tecnici nazionali costituendo un mero duplicato dei canali informativi già esistenti. Saprà camminare al fianco dei giovani con la medesima lucidità, propositività ed aderenza della Challenge Italia Giovani?