CISF: la Valutazione Tecnica del Responsabile del Settore Femminile
Abbiamo composto una squadra il più possibile competitiva, aggregando le tre migliori giocatrici del circolo, per rating e per le performance ottenute nei recenti tornei, allo scopo di puntare alla classifica del campionato regionale. Questa squadra è risultata essere la più forte sulla carta, visti gli schieramenti degli avversari, e il risultato ottenuto è stato coerente: vittoria a punteggio pieno della squadra, e migliori risultati per ogni singola scacchiera. Le nostre ragazze hanno concluso il torneo imbattute, anche se in un paio di occasioni alcune di loro si sono ritrovate in posizione inferiore, poi raddrizzata nel corso della partita o conclusa con un pareggio per opportunità di risultato di squadra. Abbiamo buone giocatrici di punta.
Per quanto riguarda le altre nostre squadre, composte con un criterio di forza decrescente tra le singole scacchiere, abbiamo voluto offrire a tutte le giocatrici con maggior pratica di gioco l’opportunità di giocare in prima scacchiera, collocando in seconda scacchiera le ragazze che avevano bisogno di una prova di consolidamento, e lasciando la terza scacchiera alle più piccole e le meno esperte. In questo modo tutte hanno avuto la possibilità di giocare scontri equilibrati, tutte hanno fatto punti ed esperienza e i risultati conseguiti hanno ribaltato le attese: la squadra C è riuscita a far meglio della squadra B che, sulla carta, era meglio attrezzata. A fare la differenza è stato comunque lo scontro diretto con la nostra squadra A. La squadra B ha dovuto incontrarla al secondo turno per esigenze di regolamento della manifestazione, mentre la squadra C non l’ha incontrata, sempre per criteri del regolamento. Ma non si deve ignorare l’impressionante contributo della prima scacchiera della squadra C, Marta De Chiara, che con un altisonante 5/6 ha realizzato il secondo miglior risultato di prima scacchiera, dopo Sonia Monticone (5.5/6). E’ emerso un dato molto interessante: le giocatrici con maggior pratica di gioco e, di conseguenza, maggior astuzia, non hanno commesso irregolarità, cosa che – purtroppo – è capitata a chi ha giocato di meno nel corso dell’inverno. Un altro dato che è emerso dal torneo è il fondamentale contributo, per tutti i circoli partecipanti, dei loro movimenti giovanili. L’età media delle giocatrici che hanno preso parte alla manifestazione è stata decisamente molto bassa, direi meno di 20 anni. Questo dato si può leggere in due modi: uno è che la buona attività giovanile dei circoli attira molte giovani ragazze al gioco e l’altro è che, superata l’età giovanile, diminuiscono le ragazze che proseguono nelle competizioni. Infine, l’ultimo dato tecnico di rilievo è che tutte le partecipanti sono giocatrici effettivamente appartenenti ai circoli che rappresentano, o per formazione o per residenza o per attività. E sarebbe tanto bello che questa tendenza si conservasse anche nel torneo di finale nazionale, dove troppe volte abbiamo visto la partecipazione di giocatrici – provenienti dai più sperduti angoli del globo – venire, giocare la finale e ritornare al loro paese, senza aver mai messo piede nei circoli che rappresentavano.
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