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Resoconti agonistica

Nicolò Pasini a Montesilvano d’Abruzzo

DSCN0261 - CopiaRicevo da un entusiasta giocatore: “Primo (secondo per il buholz) al Torneo di Montesilvano, davanti a parecchi MI e MF, posto condiviso con Rombaldoni e un altro!!!” Il giocatore è il ventenne Nicolò Pasini ed il Torneo in questione si è giocato a Montesilvano d’Abruzzo dal 25 al 27 novembre. Giocavano anche Giulia Sala e Giulia Tramalloni (allieve TUSAT) con i rispettivi padri. Nicolò, partito 11° in ranking, ha terminato il torneo al 2° posto con 4 punti su 5, a pari punti con Dennis Rombaldoni e l’ucraino Grigory Seletsky, performando a 2470 Elo. All’inizio del torneo Nicolò era CM ma si prevede a breve la promozione a M. I risultati completi sono visibili al sito: http://vesus.org/results/open-a-autunno-con-gli-scacchifestival-gh-adriatico/standing/ Questa è la cronaca, nuda e cruda. Ma io desidero spendere due parole per questo giovane giocatore che ha iniziato ad applicarsi seriamente sulle scacchiere a 14 anni, sei anni fa.

 

Ricordo quando si presentò alla Scuola Scacchi «Renato Didoni» presso l’Istituto Gonzaga di cui era allievo: un ragazzino arruffato, piuttosto introverso che si calò subito nella parte dell’allievo avido e tenace e che iniziò presto a rispondere positivamente agli insegnamenti di Walter Ravagnati. Nicolò si applicava con serietà e poco si curava di essere in svantaggio tecnico rispetto ai suoi colleghi di Liceo che seguivano il corso di scacchi al Gonzaga dai primi anni della Primaria. Con tenacia, con costanza, con passione, con umiltà, prese a partecipare a tornei (prendendo un sacco di botte), accettò il posto in squadra ai GSS in ultima scacchiera, si avvicinò ad Accademia, ai suoi corsi (il Training di Eccellenza di Mario Lanzani lo ha visto allievo per tre anni di fila), contattò degli Istruttori on-line e cominciò a crescere. Anno dopo anno, i risultati si vedevano: la 4° scacchiera della squadra scolastica divenne la terza e poi la seconda, fino ad essere il primo, il più tosto, quello che reggeva il confronto con i forti Comaschi (Rossini, Falchi, Cocconcelli), quello che vinceva le coppe di migliore prima scacchiera e che non si accontentava più dei GSS. Al Gonzaga, da allievo divenne istruttore e lo fece per tre anni, con passione, con disponibilità, improvvisandosi anche arbitro ai tornei didattici ai quali presenziava sempre per monitorare l’avanzamento dei suoi allievi (nella foto, Nicolò analizza una partita insieme ad un suo allievo in sala mensa all’Istituto Gonzaga). Adesso ha spiccato il volo, è cresciuto enormemente (“…è esploso…” dice il suo ormai antico istruttore Walter), molti altri Circoli lo corteggiano (e come dare loro torto?) ma per me resterà sempre l’ex ragazzino arruffato che, grazie alla tenacia, alla passione, alla determinazione, ha saputo salire la china di un percorso che sembrava iniziato “troppo tardi”. Nicolò ci dimostra che non è necessario iniziare a giocare a tre anni: lui, di anni, ne aveva quattordici ed in sei è riuscito a diventare un giocatore solido che non smette di divertirsi sulla scacchiera. In bocca al lupo, Nicolò!

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