La Stella Danzante. Sei Versioni del Caos
La chiarezza è un dono. Inanellare, parola dopo parola, frase dopo frase, concetti complessi resi in forma accessibile fino a formare una ricca trama di idee non è cosa da tutti. Occorre innanzitutto sapere di cosa si scrive, ovvero conoscere. Quindi organizzare tale conoscenza in una struttura razionale di concetti chiari e precisi, connessi gli uni agli altri in una lunga catena discorsiva. Giorgio Chinnici ha questo dono. Dopo libri sulla relatività (Assoluto e relativo, 2015), il matematico Alan Turing (Turing, 2016) e la meccanica quantistica (Guarda caso, 2017), questa è la sua prova più difficile. Partendo da “caos”, un sostantivo con molti significati (fortemente polisemico, direbbe il Chinnici appassionato di linguistica), l’autore sviluppa e analizza sei possibili sue declinazioni. Insegue ed esplicita il caos nelle sue forme: dalla creazione all’informazione, per continuare con irreversibilità, simmetria, imprevedibilità e casualità. Il capitolo finale, Casualità, è una sequenza di illuminazioni e di sorprese che si succedono una dopo l’altra, come uno spettacolo pirotecnico in una notte d’estate. Questo libro costituisce un viaggio affascinante, che apre prospettive su orizzonti solitamente ignorati: dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, dalle conoscenze scientifiche al sapere filosofico, tra tante citazioni letterarie. Con una semplicità che ricorda i discorsi fatti tra amici attorno a un buon bicchiere, l’autore ci spiega perché termini e concetti apparentemente distanti dalla nostra vita siano importanti anche nel quotidiano. Se la sfida era difficile, il risultato è un successo: aver fatto chiarezza e messo ordine concettuale in quello che chiamiamo caos.
L’autore, Giorgio Chinnici, aspetta appassionati, interessati e curiosi sabato 26 maggio al Circolo Filologico di via Clerici 10 in Milano per una presentazione e discussione del suo ultimo libro di cui pubblichiamo la prefazione del Prof. Gianluca Introzzi del Dipartimento di Fisica dell’università di Pavia. L’ingresso è libero.