Walter Ravagnati si presenta ai Soci ed agli Elettori
ASSEMBLEA ORDINARIA ELETTIVA FSI – Milano, 9 dicembre 2012
Candidatura al Consiglio Federale come delegato degli istruttori per il quadriennio olimpico 2013-2016 Presentazione e programma
Cari amici,
sono Walter Ravagnati, nella vita sono un professionista collegiato (consulente del lavoro) e negli scacchi sono un giocatore di prima categoria, un arbitro internazionale attivo da circa vent’anni, un istruttore giovanile qualificato, nonché sono stato ex consigliere federale, ex presidente del Comitato Regionale Lombardo, nonché responsabile per dieci anni del settore giovanile FSI e componente per oltre vent’anni – fino al 2008 (!) – dei principali organi e commissioni della Federazione Scacchistica Italiana.
Ho deciso di presentare la mia candidatura al Consiglio Federale come delegato degli istruttori per il quadriennio olimpico 2013-2016, e chiedo il vostro appoggio ed il vostro voto.
Motivi della candidatura
Ho avanzato la mia candidatura perché ritengo che la situazione imponga un segno di discontinuità con l’attuale gestione federale; e tale discontinuità deve partire dalle scelte tecniche. Per questo ho ritenuto di candidarmi in quota istruttori, in quanto gli istruttori sono i primi portatori del sapere tecnico degli scacchi italiani. Sapere tecnico inteso non come mero rendimento alla scacchiera, bensì come capacità di realizzare progetti per lo sviluppo individuale e collettivo degli atleti della scacchiera, soprattutto in campo giovanile.
L’istituzione dell’Albo degli istruttori ha portato all’interno della nostra federazione un potenziale di progresso importante. È necessario coltivare questo potenziale, valorizzando capacità, competenze e voglia di fare di questa essenziale componente federale.
Di pari passo con la valorizzazione della componente istruttori, dovrà essere perseguita una concreta, sistematica ed efficace attività di valorizzazione delle società sportive che si avvalgono dell’attività dei tecnici federali, cioè quelle società che hanno sviluppato e coltivano un settore giovanile volto al reclutamento, preparazione di base, preparazione agonistica ed attività agonistica a tutti i livelli dei giovani che si avvicinano agli scacchi e che arrivano poi a scegliere gli scacchi come loro attività sportiva primaria.
Ancora, devo denunciare una fortissima caduta della democrazia interna della federazione scacchistica italiana. “No taxation without representation” ci hanno insegnato i padri della democrazia, e su questo proprio non ci siamo: ci ritroviamo ad avere un’assemblea ogni quattro anni, assemblea oltre a tutto priva di voce in capitolo, che è chiamata solo ad approvare una relazione di una dirigenza uscente – e quindi il diritto di voto in ciò è del tutto privo di effetto – ed al rinnovo delle cariche, con un sistema elettorale – a mio avviso – fortemente sperequato e che facilita le liste bloccate: impossibilità non solo di votare, ma anche di conoscere i bilanci. Chi non sa come vengono spesi i soldi che affida ai suoi dirigenti è un suddito, non un membro a tutti gli effetti di una comunità. A ciò deve essere posto rimedio.
Infine, non posso fare a meno di lamentare gli insuccessi organizzativi della Federazione in campo giovanile: convenzioni alberghiere che non vanno a favore delle famiglie, sale di gioco – se certe tensostrutture possono essere chiamate “sale” – improvvisate ed inadeguate, condizioni di gioco inaccettabili, conferenze improvvisate che interrompono a metà partite decisive per l’assegnazione di titoli italiani sono state una realtà che non si deve più ripetere, ma che rischia di ripetersi senza cambiamenti sostanziali. E qui mi fermo, per non dilungarmi; ma potrei andare avanti per descrivere tante conseguenze, pagate sulla pelle dei giovani scacchisti e delle loro famiglie, di una crescente incuria nell’assegnazione delle manifestazioni e nella verifica della qualità e rispondenza agli impegni degli assegnatari.
Non si può non osservare che la principale manifestazione giovanile italiana, il Campionato individuale under 16, in pochi anni abbia visto quasi dimezzare i suoi partecipanti, cosa vista quasi con piacere da alcuni dirigenti che, forse per tamponare le loro carenze, caldeggiano una riduzione delle ammissioni per semplificare l’organizzazione.
Programmi concreti
Io intendo impegnarmi per realizzare quanto segue:
- Sul piano della democrazia interna della FSI:
- Ripristino della cadenza annuale delle assemblee.
- Ripristino dell’approvazione annuale del bilancio, con possibilità di verifica dei conti da parte degli affiliati.
- Ripristino dell’approvazione assembleare di ogni contributo federale per tesseramento, omologazione ed affiliazione.
- Riforma della normativa sul diritto di voto nelle assemblee, con voto pesato sulla base della rappresentanza del singolo scacchista.
- Possibilità per ogni singolo componente, in ogni assemblea ed in ogni consiglio, di poter contribuire alla costituzione dell’ordine del giorno dei lavori, previa semplice comunicazione scritta al presidente pro-tempore.
- Sul piano dei rapporti fra Federazione, giovani tesserati e loro famiglie, circoli impegnati nell’attività giovanile:
- Lavorare per dare la massima priorità all’attività giovanile promozionale e formativa, con adeguato supporto di premi ed incentivi.
- Dare applicazione al sacrosanto principio per il quale “per la Federazione, l’attività giovanile, soprattutto quella promozionale e formativa, deve essere un’area in cui occorre investire denaro non un’occasione di tassazione a carico dai giovani e dalle loro famiglie”.
- Sul piano della valorizzazione dell’attività degli istruttori:
- pianificazione di programmi di formazione rivolti alla costituzione di una vera scuola tecnica nazionale italiana, intesa come definizione ed approccio italiano alla formazione scacchistica giovanile.
- Obbligo di formazione annuale degli istruttori abilitati con corsi periodici a carico della Federazione mediante un sistema di crediti formativi.
- Tutela e valorizzazione del lavoro dell’istruttore e della società per cui opera, mediante l’introduzione del vincolo sportivo che incentivi l’investimento di risorse delle società sulla formazione dei giovani di livello ed impedisca l’indiscriminato ed illimitato trasferimento di giovani formati mediante programmato investimento di risorse ad altra società. Il parassitismo delle società passive contro le società attive deve finire.
- Rimozione delle attuali limitazione all’arbitraggio – introdotte dal settore arbitrale dopo che il Consiglio Federale le aveva eliminate (!!) – per quel 40% di istruttori che svolgono anche attività arbitrale, sostituendo un reale controllo della qualità del loro operato a livello arbitrale all’attuale presunzione assoluta di colpevolezza ed inadeguatezza.
- Sul piano del miglioramento dell’attività giovanile e della valorizzazione delle società con settori giovanili:
- Riforma del Campionato Under 16 a Squadre, con assegnazione di titoli per le stesse fasce di età ed articolazioni previste per i Campionati Individuali.
- Revisione della normativa del Campionato Italiano Under 16 individuale.
- Promozione delle gare Under 16 e femminili con validità Elo Italia e FIDE.
- Obbligo per le Società che intendano iscrivere proprie formazioni ai Campionati Italiani a Squadre nelle serie superiori alla C di effettiva partecipazione con proprie formazioni e propri atleti al CIS U16 ed al CIG U16, con obblighi crescenti al crescere della serie.
- Introduzione di un premio incentivante federale di preparazione in denaro al raggiungimento di un certo livello Elo, graduato per età. Detto premio sarà assegnato sia alla Società sia personalmente all’istruttore di riferimento.
Qualora dovessi essere eletto, mi impegno a lottare duramente per raggiungere questi obiettivi, ed intendo operare con la massima trasparenza. Ogni consigliere federale che opererà concretamente per il raggiungimento di questi obiettivi mi avrà come alleato; gli altri, pur nella comprensione che trattasi di portatori di interessi, priorità ed istanze diverse dalle mie, saranno miei avversari, in ogni occasione in cui sarò chiamato a dare il mio voto ed il mio contributo.
Il mio riferimento, la mia legittimazione ad agire saranno coloro che mi avranno votato, sarà la collettività degli istruttori, che mi impegno a servire “con vincolo di mandato” e nel loro interesse. Sarò sempre disponibile a recepire le istanze che perverranno dagli istruttori e dai circoli e mi impegno a fornire il massimo delle informazioni su ogni aspetto del funzionamento della macchina federale.
Prometto, quindi, – se eletto – di essere il referente all’interno della Federazione degli interessi di coloro che sarò chiamato a rappresentare, non illudendomi di fare il bene di un’astratta “Federazione” ma di una sua più ristretta e specifica area di interesse – gli istruttori, i circoli con settori giovanili e i giovani scacchisti e le loro famiglie. Lo Statuto federale ciò impone al rappresentante degli istruttori.
Un saluto ed un arrivederci all’assemblea.